Il produttore di droni DJI ha esteso la no-fly zone, ossia, la sua mappatura di zone su cui non bisogna volare.
In questo modo sono segnalati siti nucleari, zone sensibili, militari, ma anche prigioni, stadi, ed altre aree dove è vietato o consigliato di non volare.
Attraverso l’applicazione è possibile ricevere questi consigli anche per il paese Italia.
La tecnologia GEO, utilizzabile attraverso l’app DJI GO, è stata introdotta già 3 anni fa.
Il sistema è nato per prevenire il volo dei droni DJI in aree ristrette. Questo sistema dovrebbe quindi bloccare il drone dall’accedere alcune aree indicate come sensibili e che sono contro il regolamento di volo.
Questa tecnologia è il tentativo diretto, in primis, da parte dell’azienda, di rendere i propri droni come sicuri e responsabili.
E non può che non essere un atteggiamento positivo da ammirare.
DJI No Fly Zone
Il Geospatial Environment Online (GEO) è stato da poco aggiornato ed esteso a nuove zone e nuove aree.
Un pilota può ora avvalersi di questa tecnologia anche per poter pilotare il suo drone DJI all’interno di aree limitate, se ne ha l’autorizzazione. In questo caso si deve iscrivere al sito e può richiederne lo sblocco.
Questo sblocco può anche essere eseguito in aree dove non c’è una buona connessione internet, o dove non è possibile abilitarla. In questo ultimo caso si può richiedere lo sblocco preventivo, prima di avvicinarsi all’area.
Come spesso vediamo, i proprietari di droni hanno mille difficoltà nella registrazione dei loro dispositivi e nel comprendere bene le regole di volo e di restrizione. Materia in continuo cambiamento ed evoluzione.

Accessibile anche su iPhone ed Android
No-Fly Zone Preventiva
Il GEO dell’azienda DJI non è legge però, ma un semplice sistema preventivo e di consiglio. Ogni operatore rimane il solo responsabile nel conoscere la legge del proprio paese, e se può o non può accedere ad alcune aree.
Ad esempio, in via preventiva, la DJI blocca i droni a circa 2Km dagli aeroporti. Ma può darsi che alcune regole possano essere diverse, come alcuni che lo impediscano a più Km di distanza.
Compresa anche l’Italia
Questo sistema funziona negli USA, Canada, Messico, Emirati Arabi, e 13 paesi dell’Europa, tra cui l’Italia.
Con alcune segnalazioni diverse si possono vedere le zone di avvertimento, quelle a cui si deve chiedere un’autorizzazione, e quelle completamente vietate.
Il nuovo aggiornamento ed estensione della No-Fly Zone funziona sul Phantom 3 Advanced, Phantom 3 Professional, Phantom 4, e DJI Inspire. Previo aggiornamento dell’app e del firmware del drone stesso.
E’ comunque un ottimo esempio che dovrebbe essere preso da altre aziende. Oppure sarebbe opportuno che ci fosse un’app che si occupasse di tutto ciò a cui le altre aziende potessero semplicemente collegarsi e scaricare tutti i dati. In ogni caso, è probabile pensare che in questo settore ci saranno ancora molti aggiornamenti nei prossimi anni.